Princess Proserpina

Ed ogni giorno che passa

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2020-05-20

Giuro, questa cosa di UD mi fa venire una paura matta.

E’ come se ad un tratto mi fossi resa conto di aver dato via libera ad un mostro, una me mostruosa che se ne andrà in giro a scatenare i commenti di tutti, dando modo a chiunque di poter parlare delle mie finte verità.

Perché, e questo sarà il colpo più duro da sopportare ed attutire, come sempre accade quel po’ di autobiografico che si mette in qualsiasi cosa si fa, finisce per essere quello che attira di più l’attenzione e che confonde le idee.

Qualsiasi finzione letteraria viene demolita di colpo per diventare verità assoluta.

Tutto quello che ho detto – e troppo ho detto – verrà inteso come vero e non come artificio ben costruito per la storia. Questo, sì, mi spaventa. Mi spaventa l’essermi messa nuovamente, ed incoscientemente, in gioco. Nel peggiore dei modi.

Sogno ancora. Poi il passato torna quando non te lo aspetti, ti giunge nei sogni e ti domanda le tue paure. Ma vuoi davvero una confezione di vita già pronta? Il passato in una canzone triste che ritorna e sbatte sui muri con la sua eco. Canta, canta.

Allora nel sogno del mattino ritrovo un calore dimenticato ed una promessa falsa che so essere stata tale: “vieni da me”. Ma lo diceva a chiunque. Così il sogno. Così le note sul muro della mia stanza vuota di me, di chiunque. Mi vengono le lacrime nel presupporre futuri.

E tornano cazoni nuove, di vivi e vite, senza fiumi e murazzi, senza fontane e pantheon. La vita, infine, si concentra in pochi passi. In poche decisioni prese quando non eravamo pronti a farlo. Io non ho neanche deciso. Ho solo riconosciuto tutte le bugie che nel corso degli anni gli altri mi hanno detto. Mi sono salvata. Adesso, per ora, ascolto le urla dei bambini. In fondo, sono un dolce rumore.