Preferisco limitarmi alle verità che trovo in coloro
che si presentano come i bugiardi piu’ spudorati.
[I.Calvino]
La bugia è una caduta sul percorso della verità, è una buccia di banana che non ti aspetti di trovare proprio lì, un sospiro più forte che rompe il silenzio di una stanza.
La bugia è un vizio di forma, è il viso con una ruga, è la carezza che diventa schiaffo, è un bacio che non si riesce a dare, un finestrino che si chiude, un treno che parte prima dei saluti.
La bugia è un piccolo mostro spaventoso che entra in gola, si impossessa di ogni respiro, modula la voce in un tono perverso che solo lei riesce a creare, e fa tremare di paura davanti alla verità.
La bugia è un rossore sulle guance, è uno sguardo che si abbassa, una parola che non si riesce a pronunciare.
La bugia s’impara da piccoli, perché qualcuno ci insegna a dirle per troppo amore. Le api, i cavoli, la cicogna, Babbo Natale, la Befana e il topolino dei dentini.
La bugia è un personaggio sciocco che ci prende per mano e ci accompagna su sentieri che non conosciamo e quindi non sappiamo affrontare.
La bugia è l’illusione di non fare male, di poter nascondere i nostri errori, di sapercela cavare da soli anche quando stiamo per sprofondare.
La bugia è una giustificazione che diamo a noi stessi, è come vorremmo fosse andata, è la versione dei fatti che preferiamo, quella che non siamo stati in grado di realizzare.
La bugia è un’amica bianca e nera, che cambia abito a seconda delle occasioni, non è mai grigia, non è mai colorata.
La bugia è un libro dove niente è quel che sembra, dove i cattivi sono buoni e i buoni non vinceranno mai.
La bugia è una nota stonata, un rock in teatro, un Requiem senza colpe.
La bugia è l’incapacità di affrontare la vita così come viene, è un mondo immaginario creato su misura per noi.
Bugia. Non dire o negare, inventare una storia.
I romanzi sono bugiardi, ma nella bugia c’è sempre la verità. Un po’ come lo scherzo sagace ed ironico, che colpisce senza affondare, ma ferisce, un sasso lanciato di cui abbiamo calcolato la traiettoria ma non sappiamo dove o su chi cadrà.
La foto è bugiarda, perché coglie un attimo e non tutta la vita che gli scorre attorno.
L’amore è bugiardo perché non ha nulla di diverso dall’odio e ad esso si accompagna.
L’odio è bugiardo, perché si veste di rancore per coprire quello che era solo amore.
Ma la bugia è bugiarda perché non riesce a durare in eterno, come promette. La bugia implora di essere scoperta, di poter confessare se stessa, di diventare verità.
La bugia implora gli altri di guardarla in profondità, di capire che è solo quello che si vorrebbe fosse stato. La bugia è la disperazione che muore, un dolore che si cerca di curare.
Ma la bugia non sa contare, non conosce il tempo che passa. La bugia è, e non conosce se stessa. La bugia non può mentire su quello che vuole.
La bugia è bugiarda: perché mente senza saperlo fare.
Per i nostalgici, il vecchio blog con l’onorata carriera dal 20 dicembre 2000, lo trovate qui. Se qualche pagina non si dovesse aprire, aggiungere /old/ dopo www.pproserpina.net e prima di tutto quello che c’è dopo…
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